Lo stress lavoro-correlato è stato individuato a livello internazionale, europeo e nazionale come oggetto di preoccupazione sia per i datori di lavoro che per i lavoratori. Potenzialmente lo stress può riguardare ogni luogo di lavoro e ogni lavoratore, indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda, dal settore di attività o dalla tipologia del contratto o del rapporto di lavoro.
Affrontare la questione dello stress lavoro-correlato può condurre ad una maggiore efficienza e ad un miglioramento della salute e della sicurezza dei lavoratori, con conseguenti benefici economici e sociali per imprese, lavoratori e società nel suo complesso.
Secondo la direttiva-quadro n. 89/391/CEE, tutti i datori di lavoro hanno l’obbligo giuridico di tutelare la salute e sicurezza sul lavoro dei lavoratori. La gestione dei problemi di stress lavoro-correlato può essere condotta attraverso la valutazione dei rischi ovvero mediante l’adozione di una separata politica sullo stress e/o con specifiche misure volte a identificare i fattori di stress.
I principali rischi causati dallo stress lavoro-correlato
Tra i principali rischi legati allo stress lavoro-correlato si trovano i rischi psicosociali, che derivano da inadeguate modalità di progettazione, organizzazione e gestione del lavoro e da un contesto lavorativo socialmente mediocre e possono avere conseguenze psicologiche, fisiche e sociali negative come stress, esaurimento e depressione connessi al lavoro. Questi rischi sono dovuti solitamente da:
- Carichi di lavoro eccessivi;
- Scarso coinvolgimento nei processi decisionali che riguardano i lavoratori e mancanza di influenza sul modo in cui il lavoro viene svolto;
- Comunicazione inefficace, mancanza di sostegno da parte dei colleghi o dei superiori;
- Gestione inadeguata dei cambiamenti organizzativi, precarietà del lavoro.
Per le imprese gli effetti negativi possono essere una scarsa redditività, un maggiore assenteismo e un aumento dei tassi di incidenti e infortuni. Dunque, i costi per le imprese e la società sono considerevoli e vengono valutati in miliardi di euro a livello nazionale.
L’indagine effettuata dall’EU-OSHA (Agenzia Europea per la Salute e la Sicurezza sul lavoro) esamina come vengono percepiti e gestiti i rischi psicosociali nelle imprese europee: l’indagine rivela che i rischi psicosociali sono ritenuti più difficili da gestire rispetto ai rischi “tradizionali” della sicurezza e della salute sul lavoro.
Come si possono prevenire e gestire questi rischi?
Il patto europeo per la salute e il benessere mentale sopra citato riconosce il mutamento delle esigenze e le crescenti pressioni nei luoghi di lavoro e incoraggia i datori di lavoro ad applicare ulteriori misure volontarie per promuovere il benessere mentale.
Resta indispensabile coinvolgere anche i lavoratori, che insieme ai loro rappresentanti, conoscono meglio di chiunque altro i problemi che possono verificarsi nei luoghi di lavoro. La loro partecipazione può assicurare l'adeguatezza e l'efficacia delle misure adottate.
L’EU-OSHA mette a disposizione una guida elettronica ideata per soddisfare le esigenze dei datori di lavoro e dei dipendenti delle piccole imprese fornendo semplici spiegazioni su cosa siano i rischi psicosociali e lo stress lavoro-correlato, gli effetti sulle imprese e sui lavoratori ed esempi pratici su come prevenire e affrontare i rischi psicosociali.